Ho paura che l’odore dell’ospedale
mi si attacchi alle dita,
di scoprire che adesso assomigli
alla vecchia del letto accanto:
il sacchetto dell’urina e nessuna forza,
ho paura che da un momento
la vita ti resti in bocca
come la buccia dei piselli che scarti,
in questa minestra cattiva.
O come dicono altri:
di starti ai piedi, così amata,
irriconosciuta.
(10 Aprile 2015)
Alice S.
quanta bellezza e tensione
quanta vita
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È il modo più mio per cercare di dirla, tutta questa bellezza, questa vita. Grazie Massimo.
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ti stringe amara questa poesia, ti sbatte in faccia la realtà e ti chiede della vita. Bellissima. Ciao.
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Grazie per il tuo commento. Sono sempre contenta di sapere che una mia poesia riesce bene a comunicare, a muovere dentro qualcosa.
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