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Ho paura che l’odore dell’ospedale
mi si attacchi alle dita,
di scoprire che adesso assomigli
alla vecchia del letto accanto:
il sacchetto dell’urina e nessuna forza,
ho paura che da un momento
la vita ti resti in bocca
come la buccia dei piselli che scarti,
in questa minestra cattiva.
O come dicono altri:
di starti ai piedi, così amata,
irriconosciuta.

(10 Aprile 2015)

Alice S.

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