Fantascienza: i Vogon scrivono Poesie

“Cos’è questo rumore?” sibilò Ford.
“Sono io che urlo!” sbraitò Arthur.
“No, zitto!” ordinò Ford. “Mi sa che siamo nei guai”.
“Ah, pare a te che siamo nei guai!”
Fuori dalla porta si sentivano chiaramente dei passi pesanti.
“I dentrassi?” sussurrò Arthur.
“No, questi sono stivali dalla punta d’acciaio” disse Ford.
Si sentì bussare con prepotenza alla porta.
“E allora? chi è?” domandò Arthur.
“Be’,” indugiò Ford “se siamo fortunati sono solo i Vogon
che vengono a prenderci per buttarci nello spazio”.
“E se siamo sfortunati?”
“Se siamo fortunati” disse cupo Ford “il Comandante potrebbe aver preso
le minacce sul serio e vuole leggerci le sue poesie, prima…”.

(Douglas Adams, Guida galattica per gli autostoppisti)

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