Significante

Mi sono seduta sulla riva del letto
   e ho pianto
ho pianto
pianto
pianto pianto
       pianto
pianto
     pianto
    pianto
   pianto
               pianto
finché l’accento e il suono
hanno saturato il significato
e la parola aveva
meno senso
delle lacrime;
con la dignità del bambino
che si asciuga il naso,
            ho ricomposto
le vocali e ripetuto
il nome
perché potessi
anche tu svuotarti ed essere
risignificato.

(5 Aprile 2019)

Alice Serrao

Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto – scrive Paulo Coelho. Ma questo titolo era nella mia mente un verso di cui non ricordavo né l’autore né il fiume. L’ho cercato solo dopo, a poesia conclusa, e a quel punto i nomi sono diventati un segno (nomen omen) e ho riso.

“Vi ricordate con quanta facilità i giochi che facevamo da bambini potevano smantellare, alterare o ridisegnare la realtà? La procedura magica era sempre innanzitutto una ripetizione: qualunque bambino conosce il fenomeno che gli psicologi chiamano “saturazione semantica”, cioè la ripetizione ininterrotta di una parola fino a sentirla svuotarsi di senso e diventare puro suono. […] La ripetizione linguistica, lo si impara fin dalla prima età, può dare forma o toglierla, perché impone uno scontro con la malleabilità del linguaggio e del mondo che con quello e su quello costruiamo.”

(Ben Lerner, Odiare la poesia, Sellerio, Palermo 2017)

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