Amore amore è stato adesso
mi dovrò abituare – avevi detto.
I pescatori al largo, la vela che si vedeva
è sera ed è mattina pioggia,
il Narratore: buonanotte Tortoreto
si svegli il lupo e la puttana.
Alla vecchia sopra il tavolo
le reti di ritorno e incastrate tutte
le perle e il seme opaco della schiuma
delle onde. Vedo. E il buio delle carte
era perfetto.
(18.06.13)
L’amore abita sempre una città. Quando si è innamorati la città assume potenza. Innamorarsi amplifica le percezioni. Il mondo ci arriva in tutt’altro modo. Bisogna abituarsi alle novità. Come a un nuovo taglio di capelli: le dita improvvisamente si fermano brusche alla nuca senza le lunghezze. La città è una città di mare; una città precisa e qualunque, come le città di Calvino, che hanno architetture e lagune in cui distinguere cosa è possibile tirare in salvo e cosa no. Un aforisma recita: Amo. La parola più pericolosa per i pesci e per l’uomo (PulcinoElefante). La città, quando piove, viene raccontata in un gioco di carte; ciascuno tiene il suo ruolo al coperto. Alcuni lo chiamano istinto, vedere le carte chiama a un’esperienza del rischio, un venire allo “scopo aperto”.
Alice Serrao