Tu assomigli ai fiori gialli, al miele
che si fa denso, al cuore che prende
ombra sotto l’oleandro nel minuto
commosso di questo tuo compleanno.
Millenovecentoventisei ed è comunque
luglio, aprivi uno sgabello nel cortile
il venticinque fa più ombra e fiore
l’oleandro sotto cui sedevi: sopravvive.
Così quando si chiude la chiacchiera
con cui vegliavi il gioco,
io lo so che non ti trovo, che sei diventata
luce, sole basso, per inondare sempre
l’ora in cui rincaso.
Alice Serrao
(25 Luglio 2016, Follonica)
