Nota di Rita Pacilio

Ieri sera ho letto con emozione la nota di Rita Pacilio sulla mia raccolta di poesie; la condivido con voi e ringrazio sinceramente l’autrice.

“A piene mani” di Alice Serrao. La poesia bruciante della rinascita 

di Rita Pacilio

La poesia di Alice Serrao è bruciante e tenera e in ogni verso della raccolta dal titolo A piene mani, edita La Vita Felice, 2016, la delicatezza sorregge un contenuto pluri-allegorico-tematico che riconosce la fragilità e lo smarrimento dell’essere umano di fronte all’amore, all’indefinibile, alla perenne cancellazione e rinascita del ricordo. Le pagine ci accompagnano in cinque sezioni: Madre dentro una conchiglia, A Milano, Non ti vedo più, ricordo ancora, Cesura, Cosa si salva. La sapienza del pensiero poetico ci autorizza ad andare oltre la giovanissima età dell’autrice, che sa proiettare la visuale intima del narratore/personaggio, al paesaggio dell’interlocutore/lettore. Ci troviamo di fronte va parole magmatiche, parole che non restano ossessionate dalla fine metafisica dei rapporti umani e delle cose. L’autrice si allontana dalle ambientazioni emozionali personali che producono ostilità e conflitti interiori; si adorna, invece, di immagini ricche di familiarità e femminilità capaci di sanare le fratture, le crepe, le delusioni, le partenze, gli addii. Le radici territoriali-familiari, per esempio, sono sostenute come diaframmi in equilibrio nel nostro quotidiano, allo stesso modo, la spiritualità consacrata all’amore perfetto, in cui viene sublimato l’amore terrestre-carnale diventa la necessaria espressione della bellezza luminosa della grazia e dell’intelligenza. Gli slanci verso la rinascita e la ricostruzione, attraverso la scrittura come vera forza comunicativa, sono autentici e risentono di influssi linguistici, metrici, recitativi novecenteschi.

L’EstroVerso, 16.05.16

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