Sul tema della violenza contro le donne, legata al precedente testo inserito nell’Evento Senza Paura – Voci di donna, pubblico questa poesia sul femminicidio.
I.
La guardano nel lume del suo appartamento:
lei ha capelli corti e altitudini nello sguardo,
il cielo a volte è iride a volte le si smaglia
nella bocca, stira il vestito, mette in ordine
per la cena, i fiori vermigli hanno occhi
dappertutto. Gira il sugo, sala la pasta
sciocca, teme qualcosa, la tradisce
il gesto con cui annoda il filo al dito
mentre parla alla cornetta. Squillo
del citofono. Guarda: si emoziona!
schiude un bottone alla camicia.
II.
È da un po’ che resta ferma sopra il tavolo
tra il vino bianco e i piatti, non sparecchia;
la cena è andata tra le rose e il sugo
e il sangue è schizzato dappertutto.
Aveva unghie rotte e vetri nella mano
si sarà difesa come avrà potuto.
Sul tappeto, due bottoni, un dente
e il telefono muto. Sono stati
i vicini a chiamare, (marito
e marito da poco) li ha insospettiti
la luce, e quel giradischi a tarda notte…
La volante, in via Pirandello, fa
firmare la deposizione: Passionale
si dice più che dell’amore di un delitto.
10.02.2016
Alice Serrao