Anniversario

Dicono che la mia sia una poesia di inappartenenza, ma se era tua era di qualcuno. Due versi a memoria. Sono di Montale. C’è una differenza tra dire che una poesia si ispira a una persona e dire che una poesia appartiene a quella persona. L’ispirazione è come il vento: siamo esposti alle occasioni. Sono stata ispirata da molti. Ma l’appartenenza dei versi è una radice e non abita il testo, abita le intenzioni. E la mia poesia appartiene a due persone soltanto. Quelle che ho amato di più e mi sono sfuggite più in fretta; e per questo hanno avuto più margine di letteratura. Come la Spaziani che ha molto parlato delle sue città d’elezione, mentre di Torino semplicemente ha detto: ho vissuto.

a E.

Novembre

Allora aspetto cara…– mi sorride
ma novembre è il mese dei morti
e dovresti stare tu alla porta dire
te l’è vist la me neuda? all’uscita
di scuola col cuore che aderisce
all’attesa come le foglie
come le foglie all’asfalto.
O se ti vedevano con le bambole in mano
abbassa abbassa le tende le dita
sgranano adagio il rosario
e vai se devi va’ in fretta ero io
nella paura dei primi segni
questi girasoli portati ai colombari
e non ti hanno nemmeno salvato.