Ti avrei amato anche per un niente
a piedi scalzi in punta di dita,
la rana che gracida al buio
ci spia e ti colo, lentissimamente.
Il tempo era per non sprecarlo,
il gesto divorante di restare,
ma sulla fine (lo ricordo)
il gesto per ferire.
La mano portata alla bocca
l’acqua l’acqua
non lavava via nulla.
(18 Giugno 2013)