Il sole nero che mi batte all’interno
ha il tuo diametro, la tua
nudità che si disincarna, un giorno.
Il dente nel morso inferiore,
la rinuncia che additi fuoriesce,
ossigeno dal mio labiale. E basterebbe
non avere coscienza, zittire il grillo
con l’anelito, desiderando, tenere.
Ma c’è un denso di fluidi, luce a sprazzi,
all’infinito, questa fame divaricata
che ricomincia, appena sposti la mano.
(22 Aprile 2014)
sensualità di gran classe
"Mi piace""Mi piace"
Grazie Massimo!
"Mi piace""Mi piace"
Bella, soprattutto per il rigore e la capacità di tenere il verso. Finalmente un vero blog di poesia, non solo di pensieri in versi.
Stefano
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie! Il tuo giudizio mi è sempre molto prezioso.
"Mi piace""Mi piace"