Le arance sono anoressiche

Lei guarda quel casino […] Dieci anni prima ci avrebbero fatto l’amore in mezzo a quel cimitero di arance.
(Nessuno si salva da solo, M. Mazzantini)

A fare l’amore avevano
un palmo tra il soffitto e il pavimento,
intercapedine della vita
in un cimitero di arance,
le bucce
tienimi ancora più forte

E le zoppica il buio
tra i denti.
Sono anoressiche anche tutte
le arance.
Ma l’amore si rimette
un poco alla volta,
mentre al tavolo ci si divide
l’estate coi figli.

Ha una piastrella per cadere,
chiede con le mani,
come un pianto dalla culla,
e lui sente
l’amore agonizza
in tutte le costole cieche.

Ci salvano almeno
le fughe del pavimento?

(31 Maggio 2011)

Nessuno si salva da solo è un romanzo bellissimo. Delia e Gae si amano, o forse, a un certo punto, non si amano più. Passano 180 pagine seduti a un tavolo, a rinfacciarsi i propri limiti e a ricordare qualcosa di tenero andato a male nel tempo. E lo sfacelo di quell’intimità che si perde ha esattamente l’odore delle arance spremute e di tutte quelle bucce che rimangono svuotate sul ripiano della cucina. Allora la bocca di Delia, con quei denti rovinati da ex anoressica, non è più la bocca che s’è ingoiata il paradiso di Gae e su quel gradino se lo possono dire non ti amo più. Questo li salva. Questo permette di amare da capo. È la storia a cui si ispira questa poesia.

2 pensieri su “Le arance sono anoressiche

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