Inverno sullo stagno

Gli inverni per noi due e lo stagno
si fa duro in superficie, dire
sono qui sono qui per te – è il fischio
ripetuto del merlo nel paesaggio.
Amami! e il cane che ho sotto la pelle
raspa e guaisce, ti apre le palpebre
leccandoti gli occhi.
L’odore, che si riconosce, selvatico
del muschio, prende le ginocchia, sale,
fa nord su tutto il cuore.
È un sussulto, improvviso, lo scatto
dei rami sotto il merlo, le mani
quando m’afferri i capelli.
Il piede retrocede, Euridice,
il ghiaccio che s’incrina, sotto
il punto della vita tutto è liquefatto.

(31 Dicembre 2014)

Alice S.

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