Entra. Ha dimenticato qualcosa
di autentico, non dura, lo sa:
l’aula, adesso, è un sentimento.
Rovista il tempo, la grammatura
della carta, consulta mappe indigene,
si perde, con una viola secca tiene
il segno nel Risorgimento.
Toglimi
dal tuo sguardo ardente sul viso,
occhi spina. Chiodata come cosa
apparsa a tutto cielo stipite
nella lingua. Confessa: è lecito
scegliersi come andare in rovina.
Ti sogno spesso, mio abbandonato.
7/10/2021
Alice Serrao